martedì 25 marzo 2008

corsi derive

Si svolgono a recco prevalentemente nei week end e possono essere legati a corsi dei bambini.
Questo corso permette di navigare fin dalle prime ore in piena autonomia e di affinare in poco tempo una certa sensibilita sul timone.

corso regata

Questo consiste in un corso di secondo livello: per effettuarlo infatti si deve gia' aver sostenuto il primo corso o aver dimostrato di aver un po' di esperienza a bordo di una barca a vela sportiva.
Inoltre permette di partecipare alle regate.

corsi 20 ore

Corsi composti da una lezione teorica piu' 3/4 uscite a vela, propedeutico per corso regata.

corsi giornalieri

Corsi giornalieri dove viene effettuata una rapida carrellata sui fondamenti della navigazione a vela
da completare.

420 e fj



420 e Fj: la prima più moderna e aggressiva la seconda con più primavere ma non meno affascinante.


Sono entrambe barche dalle ottime carattestiche, studiate come propedeutiche a 470 e FD per ragazzi dai 14 anni ai 18 compresi in una fascia di peso attorno ai 110/120 kg (ovviamente in due).


La superficie velica ridotta fa si che siano ottime per l'uso scuola vela anche per equipaggi ben più pesanti senza dover avere le finezze che barche più invelate richiedono; il passaggio al 470 sarà naturale una volta presa la piena confidenza con manovre e vele di un 420 e vi possiamo assicurare che le emozioni non mancano lo stesso anche su 420 e fj.


Dal punto di vista formativo ecco pregi e difetti della deriva doppia: essere in due permette di avere un' impatto meno "traumatico" con la barca inoltre la persona più capace dei due di equipaggio può portare facilmente al suo livello la persona meno brava esclusivamente eseguendo ciò che conosce.
difetti: chi è meno intraprendente può cercare rifugio non mettendosi in gioco come succederebbe per esempio su di un singolo.
in generale, le derive, restano il miglior modo di iniziare ad andare a vela; chi infatti impara dalle derive non avrà problemi su nessun tipo di barca avendo capito i concetti e le tecniche nel migliore dei modi e filtrati da strumenti e facilitazioni che una barca più grossa può offrire.
Non vi resta che provare!!!

mercoledì 19 marzo 2008

Rigel

piccola descrizione rigel
andre falle te le descrizioni

laser

...cosa dire del Laser quando è già stato detto tutto e il contrario di tutto; sicuramente che questa barca progettata da BRUCE KIRBY nel 1971 era e rimane una delle derive pìù diffuse al mondo.



I motivi di questo successo sono da ricercare in tanti fattori: la stretta monotipia, la facilità di conduzione, il fatto che si possa caricare sul tetto della macchina, la manutenzione nulla e il ..... che caratterizza questa barca utile per portare la fidanzata a fare due bordi come per tirare planate degne dei migliori racer.



La robustezza dello scafo fa sì che barche un po' anziane riescano ancora a misurarsi con scafi più nuovi, permettendo di regatare e confrontarsi senza avere per forza lo scafo di ultima generazione.



Inizialmente la barca era nata con il nome di TGIF, acronimo di "thanks good it's friday", che ben lascia intendere le aspettative del progettista! solo successivamente il nome è stato mutato in laser





Devo ammettere di aver detto una mezza verità sulla facilità di conduzione: infatti il laser risulta essere una barca facile da portare in andatura "passeggio", ma non si può dire altrettanto di quando i giochi si fanno più accesi.


In regata il laser è una barca molto difficile e anche con poco vento le tecniche di conduzione esasperate fanno sì che non ci si possa mai rilassare: la strapoggia, le strambate, le continue regolazioni che si devono effettuare per portare la barca al massimo.


Non parliamo poi di quando il vento inizia a soffiare con più forza perchè è lì che soprattutto nelle andature portanti, si scatena tutta la potenzialità di questa barca, e le sensazioni di velocità e accelerazione stupiranno anche i velisti più consumati.




Insomma, una barca ideale per chi vuole avere un'approccio frontale con la vela, mettendosi subito in gioco in modo impegnativo, quindi ideale per chi ama le emozioni forti!
non potete mancare di farci un giro sopra!!!

giovedì 13 marzo 2008

il nostro primo socio


Dedichiamo questo piccolo ritaglio a un grande della vela recchelina: il comandante Adriano Frassinetti.
L' amico Adriano da lungo tempo al comando dei cantieri navali di Sestri Ponente e impegnato su diversi fronti per cio' che riguarda la vela storica e dilettantistica (vedi Associazione Italiana Derive d' Epoca), non ha voluto mancare neanche questa volta, dando un fondamentale aiuto all' iniziativa.
Oggi ho chiacchierato un po' con lui, e ho capito che il suo sogno sarebbe quello di continuare a veder navigare sui campi di regata la sua Rigel.
Penso che questo sia un' impegno a cui reccovela non potra' mancare, sia nei confronti di Adriano, che per aumentare la sua presenza alle attivita sportive locali.

martedì 11 marzo 2008

mono 22

il mono 22 è un'imbarcazione a vela con motore ausiliario esterno; lunga 6.70 mt, ha una chiglia fissa con un bulbo di 230 kg circa e disloca (pesa) 620 kg.


Il pescaggio è di 1.70 mt e la superficie velica è randa+fiocco 30 m2 mentra il gennaker misura ben 46 m2.....insomma, analizzando con occhio tecnico queste informazioni, capiamo come il progettista italiano Enzo Marolli ha voluto creare una barca estremamente sportiva.


A rafforzare questa tesi c'è l'ampio pozzetto ideale per le manovre in equipaggio a discapito della comodità nella crociera; in questo senso risulta una barca ideale, oltre che per le regate, anche per la scuola vela, avendo la possibilità di ospitare fino a quattro allievi a bordo assieme all'istruttore e poter condividere e analizzare assieme le manovre valutando assieme la riuscita.
Risulta subito evidente come la preparazione e l'affiatamento dell'equipaggio sia fondamentale per portare al meglio la barca; lo spostamento dei pesi è paragonabile a quello che si ha su una deriva e l'equipaggio in virata dovrà muoversi in modo omogeneo e preciso, come nelle andature più strette dovrà utilizzare tutti gli strumenti (addominali, ndr) per ottenere il miglior raddrizzamento, tutto senza il rischio di finire in acqua!!!
...l'utilizzo delle molte regolazioni, ci permette di depotenziare le vele all'aumentare dell'intesità del vento; in questo senso l'albero con due ordini di crocette ci consente di ottenere sempre la regolazione migliore smagrendo e ingrassando le vele.
Calcolando i pesi vediamo che la barca+equipaggio pesa circa 1 tonnellata, di cui 1/4 di zavorra fissa e 1/3 di peso dell'equipaggio; quindi, poco peso della barca per molta tela e molta zavorra.
Ecco il perchè della scelta del mono 22 come nuova barca scuola; crediamo che questa barca ci possa aiutare a migliorare i risultati dei nostri corsi vela senza perdere quell' "effetto" deriva che è stato nostro chiodo fisso già dai primi corsi, anche se in questo caso dovremmo parlare di "derivone"!

giovedì 6 marzo 2008

prima uscita

eccoci qua, la prima uscita con il mono 22; guardando le date vi sarete chiesti
come abbiamo fatto a varare la barca e il giorno dopo essere già in mare, in realtà questi sono i racconti di ciò che avvenuto negli ultimi tempi e che, per motivi di tempo, riusciamo solo ora a raccontarvi...ma torniamo alle cose serie:
dopo un accurato controllo dell'attrezzatura e un'abbozzo di lavaggio eccoci in mare; cosa dire, la prima volta che si prova una barca ci si trova essenzialmente a disagio, perchè non si hanno ancora in testa gli spazi, la posizione delle manovre, le accortezze per issare le vele e soprattutto si sente sotto i piedi e sotto il sedere una serie di accelerazioni, frenate vibrazioni che ci fanno più intimorire che rilassare.
Troviamo subito fuori dal porto di Sestri P. 5/6 nodi di scirocco che ci mostrano immediatamente il temperamento della barca e lo definerei senza mezzi termini un temperamento "focoso"!!!!

La grossa randa scarica tutta la sua potenza e la barca accelera decisa; il pozzetto si dimostra subito ampio e ben organizzato permettendoci anche in due di manovrare tutto il necessario senza doversi eccesivamente muovere.

Rinunciamo a provare il grosso gennaker per motivi di tempo anche se la curiosità è tanta, vabbè sarà per la prossima uscita!!
Insomma, come ci aspettavamo la barca ci ha fatto una bella impressione pianpiano abbiamo iniziato a "sentirla" tramutando il timore
in fiducia...come si dice "nessuno nasce 'mparato!"

alla prossima uscita!

mercoledì 5 marzo 2008

varo mono22



Finalmente in mare!!!
Dopo mesi di trattative, dubbi, baratti e conseguente rottura dei salvadanai, eccoci finalmente in mare con il nostro nuovo gioiellino!

Vedere tutti i tasselli di questa nuova avventura mettersi insieme così velocemente e con relativa facilità ci ha dato grande soddisfazione...

Ma adesso inizia la parte più divertente e interessante: conoscere la barca e prendere confidenza con le vele, le manovre, l'attrezzatura... insomma passare da farsi portare dalla barca a "portarla" e spero che in questo senso il vento fresco primaverile ci possa aiutare a capire pregi e difetti dello scafo, ma anche i nostri punti deboli su cui lavorare per migliorare il nostro approccio a questo "derivone"!!
Vi terremo aggiornati!